Friday, January 18, 2008

Monnezza

Vediamo di fare il punto della settimana. Si potrebbe partire dalla immonda gazzarra suscitata dalla mancata visita di Benedetto XVI all'Università La Sapienza, dopo l'invito (secondo me totalmente inopportuno) da parte del rettore di ateneo affinché il pontefice tenesse la lectio magistralis di inaugurazione dell'anno accademico. Tra "laici" (o presunti tali) che ostacolano il diritto del pontefice a parlare in un luogo pubblico e "cattolici" (o meglio, sostenitori di CL e disgustoso carrozzone mediatico al seguito) che si scandalizzano perché qualcuno osa dissentire e addirittura criticare lo stesso pontefice, mi pare che stia montando un clima molto preoccupante di intolleranza generalizzata e crescente. In Italia tira veramente una brutta aria.

Rimanendo in tema di brutta aria, una parte di questo paese sta soffocando sacchetto dopo sacchetto nella monnezza. Forse sarebbe il caso di affermare pubblicamente che alcune regioni, Campania in testa, hanno ormai attuato la secessione di fatto dallo stato italiano, visto che le leggi di questo stato sono sistematicamente inattuate e disapplicate.
La classe politica italiana, nel frattempo, è occupata, come da diciassette anni a questa parte, nella ricerca del sistema elettorale perfetto. Poiché in entrambi gli schieramenti le idee sono poche e ben confuse, non è ancora dato sapere quale sarà la legge elettorale collezione primavera-estate 2008.

Da rilevare infine lo sviluppo della Mastelleide, con la vicenda surreale di un ministro della giustizia che forse si dimette, no non si dimette, infine si dimette dopo che il suo partito-famiglia-feudo viene travolto da un'inchiesta giudiziaria, non prima di aver rivolto accuse pesantissime contro la magistratura tra ali osannanti di parlamentari, tanto di destra quanto di sinistra. Presumibilmente gli stessi parlamentari che hanno votato a favore dell'indulto, salvo poi cedere ai pruriti xenofobi dell'opinione pubblica dopo alcuni noti fatti di cronaca e votare un ridicolo pacchetto sicurezza.
Il tutto mentre si continua a morire sui luoghi di lavoro per la mancata ottemperanza alle più elementari norme di sicurezza, come la presenza di estintori funzionanti.

Vorrei poter essere ottimista, ma la miscela di rabbia, risentimento, intolleranza reciproca e violenza sempre meno latente mi sembra crescere settimana dopo settimana e, con amarezza, fatico sempre di più a distinguere vie di uscita credibili.
E adesso cerco di spiegare quanto sopra ai miei amici americani...

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